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Il viaggio più bello

I

Quest’anno compio 50 anni. Mio figlio Matteo ne ha diciotto.

L’anno scorso prima di Natale. Matteo: dai papà, facciamo qualcosa di speciale insieme nel 2021, un viaggio, un’impresa che ci ricorderemo per sempre.

Buttiamo giù qualche idea: giro d’Italia con le nostre bici scassate, in treno in Normandia sui luoghi dello sbarco, battuta di pesca sul Rio delle Amazzoni, …

Vada per la Normandia.

Una sera mentre stiamo iniziando a pianificare il viaggio mia moglie Lorena ci interrompe e mi chiama in disparte: Stefano, aspettiamo un figlio.

Cosa? Un terzo figlio? A 50 anni io e 46 tu? A quasi vent’anni dal primo e sedici dalla seconda?

Ci abbracciamo.

Lo cercavamo un bel po’ di anni prima il terzo figlio, è arrivato quando ha voluto lui.

E adesso? Ce la faremo? Avremo la forza? Ci chiamerà nonni? Cosa diranno i nostri figli? I parenti? I colleghi? Gli amici?

Lo comunichiamo a Lisa e Matteo. Restano due minuti in silenzio a bocca aperta.

Matteo si avvicina alla pancia di mia moglie e urla: non ti preoccupare, appena prendo la patente ti porto in giro io in macchina! (Aiuto).
Lisa ci guarda preoccupata: dove avete intenzione di metterlo a dormire? Non in camera mia spero.

Quando nei mesi successivi lo diciamo a parenti, colleghi e amici la prima reazione non cambia molto. Non ho mai visto così tante bocche aperte in vita mia.

Voi siete matti. Non avete più l’età. Che coraggio, ma no…

Poi piano piano è successa una cosa straordinaria.

L’energia, lo slancio verso il futuro, il coraggio che questa gravidanza ha risvegliato in noi si è come propagato alle persone che vivono intorno alla nostra famiglia.

Se si può tornare ad avere un figlio dopo 20 anni allora si possono fare tante altre cose, allora si può ricominciare da capo anche a 50 anni, allora si può iniziare un nuovo progetto a qualunque età, allora non è troppo tardi anche per me, allora anch’io posso provare a ….

Senza fare niente di particolare abbiamo dato forza e ottimismo a tante persone. E abbiamo ricevuto tantissimo affetto anche da sconosciuti.

Non so se andremo mai in Normandia, ma sicuramente stiamo facendo tutti insieme qualcosa di speciale, un viaggio inaspettato che ci ricorderemo per sempre.

Un viaggio che è iniziato ieri pomeriggio quando si sono rotte le acque in anticipo, quando ho guidato fino all’ospedale con gli occhi lucidi, quando alle 16.36 è arrivato Gabriele.

La vita spesso ci sorprende e ci sfida. Ci scuote e ci sbalza. Nel privato come sul lavoro.

Accogliamo il cambiamento e guardiamo al futuro con coraggio ed ottimismo: sta iniziando un nuovo viaggio, magari più bello di quello che avevamo pianificato.