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Primi lavori remunerati zero. Se ti vuoi bene digli di no.

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Figlia di un mio amico. Milano. Laurea con ottimi voti. Investimento della famiglia per gli studi della figlia: diverse decine di migliaia di euro in cinque anni. Primo lavoro: stage di sei mesi in una nota azienda di moda, lusso, super brand, super profitti. Stipendio: Zero. Zero. Nessun rimborso spese, nemmeno il pasto. ZERO. Ho provato una sensazione mista tra il pianto e la nausea. 

Tre considerazioni

  1. Aziende: remunerare ZERO un neolaureato per me è IMMORALE. Le aziende che lo fanno dovrebbero ripensare ai propri valori e al loro ruolo nella società.
  2. Ragazzi: non accettate lavori pagati zero. La remunerazione è una prima misura di quanto l’azienda vi considera. Se è zero fatevi delle domande. Cercate piuttosto brand meno noti ma che vogliano fare su di voi un investimento serio sul lungo periodo.
  3. Noi manager e genitori: se un ragazzo si può permettere di accettare un lavoro pagato zero vuol dire che dietro ci sono i genitori che finanziano tutto. Dopo aver investito +30K per l’università è corretto continuare a finanziare uno/due anni ulteriori di formazione on the job non remunerata? Se poi gli anni diventano cinque? È la cosa giusta per i nostri ragazzi? 

Non ho una risposta. Adesso mi viene solo in mente il titolo di un libro: “Se mi vuoi bene, dimmi di no”.

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